Focus 2

Eugène Rimmel nasce in Francia, da una famiglia benestante di origine inglese. Trasferitosi a Londra nella prima adolescenza, si avvicina al lavoro del padre, già noto profumiere dell’epoca, andando a superarne la bravura.
Nel 1834 apre la sua prima profumeria dal nome “House of Rimmel”, in Regent Street a Londra, diventando un talentuoso innovatore della cosmesi, contribuendo grandemente al concetto di igiene del periodo.
La sua innovazione più redditizia e più famosa è quella del primo mascara non tossico, conosciuto per lo più con il nome di “rimmel”, che genera fin da subito approvazione e popolarità in tutte le case cosmetiche di Londra.
Popolare per lo più come profumiere, Eugène Rimmel, lascia in eredità ai posteri il testamento personale delle proprie conoscenze nel settore, pubblicando nel 1865 “The book of Perfume”.
Nella prefazione di questo libro lui spiegherà il perché della sua scelta : “sono stato chiamato a far parte della giuria dell’esposizione mondiale per redigere il rapporto ufficiale della classe profumiera. Le ricerche mi hanno portato in diverse occasioni ad osservare il mondo dei buoni odori dall’antichità alla modernità, e ho pensato di annotarlo in un libro per le donne STORIA DEI PROFUMI.”
Solo pochi anni dopo nel 1870, con lo stesso titolo tradotto in francese“Le livredesParfums”, Rimmel sbarca anche in Francia. Spinto dall’enorme successo inglese del libro, decide di pubblicarlo a Parigi, per la moda nettamente all’avanguardia di Francia, traducendo e implementando le informazioni già presenti nella prima pubblicazione, rendendo il testo più corposo e interessante.
La scelta affrontata da Rimmel in questo caso, è solo dettata dalla moda, che nel tardo ottocento in Inghilterra è improntata sul rigore, dai colori non troppo eccentrici; al contrario che in Francia, dove Parigi diventa capitale indiscussa dello stile, con la creazione di nuovi modi di interpretare la stessa moda.
Per questo “Le livredesParfums” , diventa un libro che tutte le donne, che ricercano il vero stile, devono possedere.
Rimmel impronta il testo, attraverso i capitoli,alla ricerca storica e geografica dell’utilizzo del profumo, fino ad arrivare all’ ‘800, epoca di forti cambiamenti chimici nella profumeria.
Dopo le importanti prefazioni, una dello scrittore e giornalista Alphonse Karr e l’altra dello stesso Eugène Rimmel, il libro inizia il suo escursus spiegando dapprima che cos’è un profumo e sull’importanza dell’odorato, per introdurre meglio il lettore alla spiegazione nel corso dei secoli dell’utilizzo dello stesso nelle varie parti del mondo, facendo un’indagine abbastanza approfondita delle diverse comunità e popolazioni in ambito storico. Infine, Rimmel, si occupa di spiegare ai posteri i vari materiali da utilizzare per la produzione di una fragranza, come una sorta di ricetta, con annotate le misurazioni e i materiali da utilizzare.
L’intero testo è intervallato da una serie di illustrazioni, per di più anonime a colori che delimitano i vari capitoli, e da immagini serigrafiche in bianco e nero, poste all’interno del testo.
Esempi di alcune di queste fantastiche illustrazioni, scelte appositamente per la ricercatezza sono:

La copertina dal vivace color rosso fuoco arricchito con inserti dorati, è la prima cosa che salta alla vista. Un gusto estetico eccellentemente francese ne fa da portavoce appena si ha fra le mani, le pagine diligentemente invecchiate e le veline a copertura delle immagini più importanti danno un tocco di classe all’intero libro, adatto ad un occhio femminile più esperto alla cura dei dettagli.
Le domande che però ci sarebbero da porsi sono molteplici: perché Camillo Leone possedesse questo libro nella sua rinomata biblioteca, nonostante sia molto più adatto ad un pubblico femminile? E cosa se ne faceva un notaio vercellese dal gusto sobrio di un libro così particolare sui profumi?
Le ipotesi più accreditate sono due:
che l’abbia comprato per donarlo alle sorelle Maria, Lorenza e Albertina Giacometti, sue “figliocce” a cui faceva da tutore?!
Oppure che ne sia venuto in possesso per lo studio più approfondito sui balsamari romani, presenti nella sua favolosa collezione di antichità?!
Purtroppo Leone non ha lasciato traccia di come e perché questo rarissimo libro sia presente nella sua biblioteca, ma una cosa è certa, di sicuro ha involontariamente arricchito la nostra mente!