Vittorio Viale

L’importanza delle collezioni [...] giustifica in pieno l’intenzione di fare del Museo Leone il centro provinciale di raccolta in quanto ha attinenza con la storia e l’arte del Vercellese, dalle sue più remote origini al ricco, fulgidissimo Risorgimento.

Così scriveva Vittorio Viale (1891-1977), allora giovane storico dell’arte, nella Guida ai Musei di Vercelli del 1934. Il suo lavoro iniziò però prima, nel 1928, quando gli fu dato l’incarico di riorganizzare e catalogare le raccolte del Museo Leone. Nel 1931, nominato direttore dei due musei vercellesi - il Borgogna e il Leone - lavorò per fornire una costruzione organica delle collezioni operando una serie di reciproci scambi di opere finalizzati a rendere il primo una “pinacoteca”, trasferendovi la raccolta di dipinti e opere vercellesi dell’Istituto di Belle Arti e le tavole raccolte da Camillo Leone, mentre il secondo era destinato a diventare un Museo storico, archeologico e di arte applicata con l’apporto, inoltre, del Lapidario Bruzza e delle raccolta municipale. L’immane lavoro di Viale si compì solo nel 1939 in occasione dell’allestimento della mostra “Vercelli e la sua provincia dalla romanità al fascismo”, realizzata in occasione della visita di Benito Mussolini a Vercelli.